Senza profilo, la città immersa nella nebbia, includeva un suono di vita attutito, uno solo, eppure milioni erano le note...
sabato 29 settembre 2007
i confini dell'universo web...
I confini di internet.
La fine di internet
Congratulazioni
la vera fine di internet
Sei alla fine, torna indietro
Fine di internet, istruzioni per tornare indietro.
Procedura per arrivare alla fine di internet
...non preesistono, forse non esistono, ma possiamo crearli con un clic. (quello sulla x in alto a destra...).
Termina internet
Anche se, come testimonia la giornata a giugno di "mi stacco dal web", la cosa è solo apparentemente molto semplice.
martedì 25 settembre 2007
easter egg per volare sulla terra
Avviare Google Earth, fare clic su CTRL-ALT-A, un F16 Viper vi aspetta per volare sull'immagine virtuale della nostra terra. Simulatore semplice ma d'impatto - soprattutto perché non me lo aspettavo... e a questo punto non potevo tacere...
mercoledì 19 settembre 2007
sei miliardi di altri...
web2.0, il ritorno della tribù...


sabato 15 settembre 2007
tutti i genomi del mondo...
Sono passati sette anni dall'annuncio del sequenziamento del genoma umano (che per una buffa e curiosa traslitterazione dal gergo scientifico a quello comune, è stato interpretato come "il genoma dell'uomo" e non come sequenza dedotta analizzando campioni di genoma umano - a proposito sempre del tema dell'identità... anche la genetica ci si mette...), le tecniche di sequenziamento sono migliorate, e finalmente si può iniziare a pensare di poter leggere in poco tempo e con pochi soldi il genoma di ogni singola persona (c'è un premio in palio per la prima azienda che riuscirà a ottimizzare questa analisi al di sotto di certi parametri economici e di tempo).
Il nocciolo della questione è: con il progredire delle conoscenze sul genoma, scopriamo ogni giorno l'associazione con determinate sequenze di DNA con malattie letalo o invalidanti, spesso latenti o che si possono manifestare solo dopo una certa età o l'esposizione a determinati fattori.
Le aziende potrebbero quindi pretendere l'analisi genetica per escludere dall'assunzione persone che hanno queste porzioni di dna, oppure le assicurazioni si potrebero rifiutare di dare assistenza.
Questo è un problema reale, per fortuna in italia abbiamo una legge molto rigida che vieta questo utilizzo. Però è anche un problema relativo, perché le previsioni più attendibili parlano di milioni di possibili sequenze di DNA (molte di più dell'intera sequenza del geoma umano), che possono essere associate a malattie letali. Non si tratta di un gene/sequenza di DNA "corrotta" ogni cento persone, ma di centinaia di anomalie per ogni persona. Anomalie per giunta destinate a crescere con l'età delle persone, poiché è l'ambiente esterno a generarne una parte (ma anche i nostri malfunzionamenti intrinsechi ci si mettono). (è vero poi che anche qui ci sono vari gradi di gravità... che da soli si possono prestare a "gradi di discriminazione diversa", ma non così tanti come si possa immaginare...)
Mal comune mezzo gaudio?
Non lo so, ma la rivelazione di questa debolezza interna che tutti ci portiamo dentro, non mi sembra cosa da poco.
mercoledì 12 settembre 2007
"dieci è l'inizio dell'anonimato"
(Levy-moment) Il sempre eterno caro problema dell'identità, nel web come nella scienza, abituati ai grandi numeri, alle statistiche, a cercare il "massimo comune divisore" che ci aiuta a descrivere la realtà (o la virtualità), e nel contempo ci fornisce un modello che di reale probabilmente non ha nulla (anche se funziona generalmente "con buona approssimazione" per gli scopi per cui è estrapolato). Tutte le volte che penso a questi temi mi vengono in mente quei software che dato un numero di volti, estrapolano il "volto" con i tratti comuni, da cui è virtualmente possibile con piccole modifiche ottenere tutti gli altri oppure usare i dati per fare un rendering tridimensionale da una foto. In realtà mi è venuto in mente questo tema oggi perché guardavo il giornale ed era pieno di colonnine di statistiche e curiosamente cercavo di capire a quale colonnina appartenevo. In realtà Levy affronta questo problema per altri motivi, per aiutare a definire il concetto di democrazia molecolare, come base sociale per poter affrontare lo sviluppo futuro (siamo sempre nel 1994...) del web. A me diverte pensare, a questo proposito, la sensazione che si ha quando si fa clic su un sondaggio, con l'illusione che il proprio voto sposti l'ago della bilancia, anche se hanno già fatto clic 100000 persone. Eppure in realtà è proprio così, si sposta anche se non si vede e se "non si misura"... Eppure neppure con un enorme sforzo di fantasia riesco a vedere l'ago che si sposta, ma ci credo lo stesso.
lunedì 10 settembre 2007
E' arrivato! e' arrivato!
Comprende Stumble Upon, di cui ho già denunciato più volte l'effetto assuefacente (dipendenza irreversibile assicurata), Zotero, strumento ormai indispensabile per tenere traccia delle ricerche online e Foxytunes, il lettore multimediale tutto-fare, collegato direttamente con il FoxyTunes planet (da cui si accede per ogni artista preferito a tutte le risorse su youtube, last.fm, flikr,...) e un'altra manciata di funzioncine, che ciascuna da sola potrebbe occupare una o più settimane del proprio tempo libero.
Funziona così. Per esempio, con FoxyTunes scegli la colonna sonora, quindi inizi a fare le tue ricerche prendendo nota su zotero, catalogando tutto e salvando link, recensioni, allegati. Ad un certo punto trovi una nota interessante che potrebbe servire a qualche tuo collega/compagno, gliela segnali con un'email, e già che ci sei lasci che foxytunes aggiunga automaticamente in calce alla tua email un riferimetno alla musica che stai ascoltando. Così il tuo amico condivide con te la conoscenza dei tuoi gusti musicali in quel momento. Poi perdi un pò l'ispirazione e non trovi più niente, allora usi i mezzi estremi: ricorri a stumble, gli dai un pò di parole chiave e speri che inciampando di qui e di là tra i siti più votati dall'utenza, ce ne sia uno utile per la tua ricerca. In realtà, quello che speri è un pretesto per vagare a caso e trovare cose belle da vedere e sperimentare e passare dei sani momenti di svacco... Intanto la musica va, e trovi un bel sito, allora lo recensisci, già che ci sei lo segnali, poi ti arriva una segnalazione dal tuo amico, in calce leggi che sta ascoltando quella canzone che è tanto che non senti più, chissà se foxyplanet te la trova in streaming da qualche parte... Ed è l'una di notte. E dire che avevi previsto che per trovare quell'informazione, mezz'ora sarebbe stata sufficiente. Il bello è, che memore di quanto accaduto il giorno prima, il secondo giorno fai lo stesso...
Considerando quanto siano state difficili da gestire prese una per volta (perché li si può aggiungere uno per uno come add on a firefox, come ho fatto io), non oso immaginare cosa succederà a chi installa questa versione e si trova davanti tutte queste opzioni. L'overdose è garantita.
Ma rischiare talvolta vale la pena...
giovedì 6 settembre 2007
intrappolati nella rete
http://www.b3tards.com/u/f377488502e24adaf32a/scrollbars.gif
Non so come, in questa ricerca infruttuosa, sono capitata nella google maps che calcola passi e calorie consumate per andare da una punto all'altro:
http://www.gmap-pedometer.com/
Per "la cronaca", il mio percorso giornaliero minimo essenziale prevede 1,5 km per un totale di 170 kcal (che equivale a 200 grammi di gamberetti).
(!!!)
venerdì 31 agosto 2007
Si è sempre sulla Terra quando si va sulla Luna - 2
E' giunto, come anticipato, il Levy-moment.
“muoversi non è più spostarsi da un punto all’altro della superficie terrestre, ma attraverso universi di problemi, mondi vissuti, paesaggi di senso. Queste derive nelle trame dell’umanità possono incrociare le traiettorie ordinarie dei circuiti di comunicazione e di trasporto, ma le navigazioni trasversali, eterogenee dei nuovi nomadi esplorano un altro spazio. Noi siamo gli immigranti della soggettività” (de-territorializzazione)
altro che globalizzazione...
dopo una frase così, come sembrano anacronistici i confini sulle carte geografiche...
martedì 28 agosto 2007
con i piedi sul browser

Chissà se fotografare un avatar (un altro avatar, non il proprio) e pubblicare la sua immagine è considerabile lesivo della privacy...
Ovviamente, non ho resistito nemmeno io... Comunque è curioso come le persone scelgano gli avatar più strani: ho visto lavatrici, animali vari, cani a decine (uno dei siti più "popolati" è un sito "canino" tedesco dogoforum.de). Nel sito c'è una tagcloud che indica in quali siti ci sono più avatar al momento. Neanche a dirlo, ieri i picchi sono stati Repubblica (potere dei massmedia...) e il sito della Weblin (i cui visitatori erano per lo più italiani, buona parte provenienti dal sito di Repubblica, il progetto invece è tedesco), seguiti da Google (che ha battuto sul momento anche il sito canino di cui sopra - i cui avatar in visita hanno per lo più l'aspetto di cani) e dal sito di BeppeGrillo. Fenomeno curioso, ma tutt'altro che strano.
E' interessante trovarsi su un sito che ti interessa, e sapere all'istante (senza registrarsi al sito) che ci sono altre persone, avendo l'impressione immediata che siano "reali" (perché camminano davanti al testo che cerchi di leggere, e non solo perché ti compare la scritta - pure interessante ma meno importante sul piano emotivo - "online in questo momento" con l'elenco degli username...), con le quali puoi chattare, o attraverso dei fumetti o aprendo delle stanze private. La sensazione è che la navigazione sia un pò meno solitaria, il problema è che... c'è troppo caos, quando hai trenta-quaranta avatar che camminano sullo sfondo dello schermo e rumoreggiano (passi, suoni vari) diventa ingestibile. Se hai tempo da perdere puoi anche giocare a Forza 4...
A me è venuto in mente che si potrebbe sfruttare lo strumento per produrre un cortometraggio, ogni avatar un "attore", animato da una persona vera, che vivono in una pagina web e le cui vite dipendono dalle decisioni dei visitatori occasionali, che possono votare su questioni su cui è necessario prendere una scelta che determina l'evoluzione della vita degli avatar "residenti", oppure in grado di portare informazioni vitali per proseguire. Ne ho parlato con altri avatar, un pò di speculazione (interessanti, che hanno fatto maturare un pò l'idea) ma nessuna conclusione pratica per ora, qualche idea sull'alienazione da web, la messa in scena del dramma della seconda vita, e così via. Poco più di una bozza, che forse resterà tale, ma devo dire che più ci penso più mi sembra un'idea interessante almeno quanto bislacca...
sabato 25 agosto 2007
Convincimi!!!
www.convinceme.net è un portale dedicato al dibattito, ma diverso dai soliti forum (peraltro molto semplice da usare). per ogni dibattito c'è la possibilità di schierarsi a favore di una o di un'altra tesi, argomentando la propria decisione, oppure votando le argomentazioni migliori - oppure, ancora, accettare delle sfide. esistono dibattiti aperti, testa a testa, dibattiti privati.
Il portale permette di accedere ai dibattiti di interesse sia mediante un feed-rss che mediante una nuvola di parole, inoltre elenca in homepage i dibattiti più caldi, quelli in corso e così via (e peraltro c'è una classifica dei maggiori convincitori...). Insomma, niente male.
Per esempio, in questo momento tra i dibattiti della settimana compaiono:
Is our universe just a tiny speck in an even bigger universe etc etc?
Out of Body Experience - Real or Brain Malfunction?
Is rideing a horse consider animal cruel?
Would having no guns help decrease crime in the United States?
Should we boycott KFC?
(ma ce n'è per tutti i gusti... altamente "timeconsuming"...)
venerdì 24 agosto 2007
Si è sempre sulla Terra quando si va sulla Luna - 1
Lévy nel 1994, scriveva a proposito dell’antropologia del cyberspazio:
“I singoli possono costituire, gli uni per gli altri, una sorta di enciclopedia vivente, dar vita a progetti politici, stringere amicizie, cooperazioni…”. Sento “puzza” di wikipedia, tanto per dirne una…
E in altro punto del testo:
“questa nuova dimensione della comunicazione dovrebbe permetterci di condividere le nostre conoscenze e di segnalarcele reciprocamente”. E qui chi più ne ha più ne metta…
Il primo ricordo che ho di condivisione di materiali per l’uso della rete è del 1996, ed erano ore di attesa per collegarmi da Torino ad un server a Bari per “pescare” delle sequenze di DNA nella banca genetica, e l’aspetto della rete per me era uno schermo nero con delle righe di testo bianche (e devo dire che era emozionante lo stesso, ma questo è un altro discorso). E per mandare le sequenze di DNA che avevi scoperto… beh, c’era qualcuno che le digitava una volta che il tuo fax era arrivato a destinazione (ebbene sì, all’inizio funzionava così…)… C’era molto di più in circolazione, ma praticamente nessuno lo usava, possiamo dire che era una gigantesca accozzaglia non organizzata di informazioni statiche, con qualche strumento (email, istant messanging, ma non di certo quello di oggi…) – mi fermo qui, prima che qualcuno possa pensare che nella prossima riga possa scrivere “e poi guardando dalla finestra, qui fuori era tutto un prato, dove i bambini correvano felici…”
Perciò, senza tradire lo spirito di leggerezza dichiarato all’apertura di questo mio blog, ho deciso che nei prossimi giorni dedicherò alcuni post, come spunti di riflessione, ad alcuni concetti espressi in questo libro che per qualche motivo mi hanno colpito – niente a che vedere con un trattato sull’argomento (per capire che cosa teorizzava Lèvi nel libro, bisogna leggerlo - e poi ancora… ), giusto per farli depositare. E comunque a piccole dosi, magari non tutti di seguito.
Si è sempre sulla Terra quando si va sulla Luna, ovviamente è una citazione dal libro.
martedì 21 agosto 2007
mercoledì 15 agosto 2007
Cartolina/4

Trabucco, Punta Cavalluccio, Abruzzo. E' incredibile come restino in piedi, inimmaginabile il funzionamento, gli argani muovono i pali che tendono e alzano le reti, alcune salgono, altre scendono, un rumore di legno secco che striscia e schiocca, e i pesci che guizzano a mezz'aria...
domenica 12 agosto 2007
Cartolina/3


Terza e ultima serie di cartoline dall'Alto Adige. Intanto, un pensiero estivo: una serie di classici giochi da l'ombrellone (non potevano mancare, ovviamente...)
Puzzle:
http://www.brl.ntt.co.jp/people/hara/fly.swf
(un puzzle da ricostruire di un immagine in... movimento)
Cruciverba
http://www.gamedesign.jp/flash/crossword/crossword.html
http://www.webcrosswords.com/
Rompicapo:
http://www.mooarcade.com/games/play-4716.html
http://www.grand-illusions.com/articles/russian_puzzle/
http://www.conceptispuzzles.com/products/picapix/index.htm
Blog
http://trickme.wordpress.com/
Software per produrre cruciverba:
http://www.primate.wisc.edu/people/hamel/software.html
http://www.netrover.com/~kingskid/wordsearch/wordsearch.htm
Ehm... e, quando la parola non viene in mente, un sito che aiuta a risolvere i cruciberba (purtroppo quelli in inglese):
http://www.oneacross.com/
Ma in italiano? ovviamente non mancano!
http://www.cruciverbaonline.it/index.html
http://www.parolecrociate.net/
http://www.aenigmatica.it/
arredamento/2
Purtroppo sono incappata in questo sito:
http://www.web20searchengine.com/
Come conoscere il web 2.0... attraverso i suoi strumenti: è un motore di ricerca che permette di individuare contenuti e contenitori che rispondono alle regole del web 2.0, cioè contenuti generati dagli utenti, condivisione, votazione, vita on line etc etc.
In particolare, volendo perdere un pò di tempo, da questo si accede ad un'interminabile lista di applicativi web 2.0, ce n'è per tutti i gusti:
http://www.web20searchengine.com/web20/web-2.0-list.htm
mercoledì 8 agosto 2007
Cartolina/2
lunedì 6 agosto 2007
giovedì 2 agosto 2007
addendum al post precedente
arredamento
Ma non volevo perdere tempo, meno male che internet è un grande contenitore di prefabbricati personalizzabili. Volendo qui, oltre a generare semplici bottoni per Feeder RSS (se si ha grandi pretese non è il posto giusto, ma se si ha fretta e si vuol concludere in fretta è più che sufficiente), si possono generare altri bottoni in stile due rettangoli affiancati. Non che mi facciano impazzire, ma per fortuna sono "di moda", per cui vanno benissimo.
Intanto, ho trovato questo artista che fa sculture di carta (non è l'unico del suo genere, è un vero grande filone: lo so che ho scoperto l'acqua calda, gli origami esistono dalla notte dei tempi, ma devo dire che sono soprendentemente moderni): mi piace per quest'idea di far acquisire la terza dimensione al bidimensionale (chissà come la prenderebbero gli abitanti di Flatlandia...). Mi ricorda quell'esperimento celebre per cui da un rettangolino di carta si può ottenere un cerchio, con tagli successivi, che può avere un diametro enorme, in grado di contenere una persona.
Comunque, tornando all'artista, questo tra tanti, mi ha incuriosito, e, della serie a volte ritornano, c'è un albero che mi pare familiare...
domenica 29 luglio 2007
Blog blog blog blog
commento a caldo: incasellare è un'inguaribile mania umana, mascherata da strumento di lavoro...
giovedì 26 luglio 2007
Next: iperboli biotech
Interessante la ricostruzione, un pò catastrofica devo dire, di un futuro in cui le biotech cambiano il rapporto della persona con il sè, si sfilano i concetti di specie, della concetto di proprietà del proprio corpo e delle parti che lo compongono, il dilemma del bene proprio e quello comune, il confine tra il bene comune e l'interesse economico, il dramma di una situazione legislativa non pronta ad accogliere questo cambiamento rapido di visione (e di opportunità e mondi possibili), un mondo profondamente diverso in cui è necessario un cambiamento importante dei rapporti sociali. E sullo sfondo, la natura umana, dai pensieri deboli.
eccessivo da immaginare per il prossimo futuro (ogni tanto la fantascienza sfiora l'impossibile in senso stretto, alla Jurassic park), sicuramente interessante per gli scenari che dipinge, non tanto per il loro aspetto catastrofico (come riportato da molti), ma per l'attenzione a dipingere situazioni anomale, ma in cui tutto trova alla fine una sua connotazione ben identificata. Come a dire che alla tecnologia ci si adegua (istinto di sopravvivenza? adattamento? bilanciamento tra necessità e dovere?), il messaggio di fondo che ho colto - nel bene e nel male - è questo. Mentre, assolutamente diverso è un secondo messaggio che si coglie è che evolve la tecnologia, ma la società umana non risolve assolutamente i proprio problemi interni.
Per farla breve, una storia classica, con il punto di vista sempre del singolo contro il mondo, homo homini lupus...
Utile per dibattere, per esemplificare (ci sono delle buone idee a mio avviso), come romanzo buono per l'ombrellone.
lunedì 23 luglio 2007
togliersi qualche sfizio...

Sperimentazioni senza rischio in corso: forse non c'è tanto gusto, ma divertente pensare a chi si è messo lì a realizzarlo...
sabato 21 luglio 2007
torino deserta

ho deciso di fare quattro passi a Torino, o per lo meno, nel suo simulacro virtuale su Second Life. Sarà il caldo, sarà l'orario ma era alquanto deserta... tutto sommato, potrei dire anche carina, con la sua piazza Castello con le fontane, il maxischermo davanti a Palazzo Reale, le colline in lontananza dietro la Mole. Fa un pò effetto l'assenza dei negozi sotto i portici, la mancanza della gente in una piazza sempre piena (da quando non ci passano più i tram - per chi se lo ricorda, non poi così tanti anni fa...), e il "mare" oltre la Torino che non è ancora stata costruita. In compenso non manca l'orribile torrione (potevano graziarci almeno quello... ho come l'impressione che in molti avremmo fatto finta di non notare la mancanza...)-
Ho incontrato un solo visitatore, non italiano, ha fatto quattro passi e poi è volato via.
Under construction, sia via Roma che via Po. Si intravvede la bellissima cupola del Duomo (nessun segno di bruciacchiatura, ovviamente), se tenti di andare ai giardini reali... beh, vedi del verde ma sbatti il muso contro il muro.
Però puoi fare una passeggiatina sui balconi reali che danno sulla piazza.
Impegnativo aver scelto di partire proprio da piazza castello, aspettando il salotto di piazza san carlo, mi chiedo semmai un giorno aprirà i battenti anche il teatro Regio (per ora non c'è ancora il portone), con uno spettacolo lirico in mondovisione.
nel bene e nel male, comunque fa effetto.
mercoledì 18 luglio 2007
tre, dico tre settimane!
ad ogni modo, da oggi ritorno, seriamente: tante cose stanno succedendo e non passano inosservate, ma ancora di più ne succedono di interessanti che passano inosservate.
Un pò come le radici del baobab - che non sono mica da ridere - tante le vedi, ma quelle che non vedi sono di più e più importanti. vabbè, non si è capito niente. pazienza. mica è necessario capire tutto...
lunedì 25 giugno 2007
identità collettive
ma sul web, tutto come al solito prende una forma inconsueta, oppure semplicemente amplificata in alcuni suoi dettagli.
Così mi capita di riflettere sul discorso degli innumerevoli log in che effettuo al giorno, sui siti più vari, per accedere a contenuti, per scaricare materiali, per far parte di community... Esisto quindi con innumerevoli nick name diversi in tanti luoghi su internet, componentdo un pezzettino di un database, da cui qualcuno ricaveerà qualche interessante informazione, sommando il mio dato a quello di molti altri, a creando quindi un'' identità collettiva degli utenti del sito o del servizio.
Il grande fratello alla vecchia maniera, non quello che da un insieme di soggetti anonimi ne tira fuori uno che diventerà famoso, ma quello che da un insieme di persone anonime ne tira fuori una unica anonima e generica e, in qualche modo, rappresentativa.
Ma questi sistemi sono veramente così efficaci? quali dasti si possono ricavare? Tanti, ma chi ne intende far uso in siti generici dovrà sicurament e tenere conto del fatto che su internet spesso e volentieri non si condivide solo lo spazio web, ma anche le identità.
Uno per tutto segnalo un progetto curioso: BugMeNot - Bypass the compulsory registration
Per chi sceglie di confondere le acque, una banca dati di username e password per diversi siti (che si può implementare). In realtà la cosa è più complessa, perchè prende in considerazione alcuni strumenti da spammisti e hackeristi, per usi casarecci. Però di fatto, vuol dire che per certi database è possibile trovare utenti con.... personalità multiple o identità colllettive, come si preferisce...
lunedì 28 maggio 2007
Arte plurale
Non potevo mancare questa segnalazione: tavola rotonda "Singolare e plurale", il progetto di un'arte condivisa e sensibile, a cura di Tea Taramino. Uno dei pochi luoghi sinceri dove questi concetti trovano una forma concreta. Dove: Teatro Nuovo, c.so Massimo D'Azeglio, 7 Torino. Quando: 31 maggio 2007, 18-20.
Nell'invito Tea mi segnala questo link, che credo vada la pena di condividere (le prime immagini della mostra): http://picasaweb.google.it/fulviocolangelo
Chi:
Giovanni Cordero critico d’arte, Funzionario Direttivo della Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico del Piemonte per l’Arte Contemporanea, per il Ministero dei Beni Culturali
Guido Curto critico d’arte, Direttore dell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino
Francesco De Biase Dirigente del Settore Arti Visive della Divisione Servizi Culturali del Comune di Torino
Piero Gilardi artista, ideatore del Parco d’Arte Vivente di Torino
Massimo Melotti critico d’arte, docente presso l’Accademia delle Belle Arti di Torino e Scienza delle Comunicazioni dell’Università di Torino
Valeria Minucciani docente di principi di allestimento e museografia, Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino
Angelo Mistrangelo critico d’arte, giornalista de La Stampa
Ivana Mulaterocritico d’arte, curatrice dell’Art Program del Parco d’Arte Vivente di Torino
Volta la rana, la rana di Volta: c'era una volta un maniFESTo
Ma facciamo un passo indietro. Un gruppo di anfibi, con gambe, braccia e talvolta persino occhiali, metamorfici e talvolta anche un pò bislacchi, da animali di laboratorio la metamorfosi li ha trasformati invece che in rane, in una figura ancora più ibrida, comunicatori della scienza e scienziati con balzane idee. Nel mentre un risveglio (o una visione? chi mai potrà dire se certe idee nascono nel sonno o nella veglia... come minimo almeno un pò bisogna aver bevuto - e non l'acqua dello stagno, o forse sì... boh, bisognerebbe provare ma lascio fare....): la scienza è un bene comune, ma la scienza è improvvisamente distante da tutti nei suoi processi e nei suoi fini (anche dagli scienziati: biologi che guardano con sospetto i fisici, fisici che guardano con sospetto i biotecnologi, tutti che guardano con molto sospetto i chimici). Ora basta, è il caso di saltare addosso al problema e districarlo. E così si riuniscono, gracchiano un pò, e poi scribacchiano un manifesto che è un punto di inizio (un punto d'inizio alquanto impegnativo). Alcune parole - parole forti - per ritrovarsi e partire con i fatti. Presentato a FEST, ora è un punto d'inizio da cui non si può più prescindere. Forse ho scritto troppe parole.
Essia, qui il manifesto, con le adesioni raccolte finora. A presto con gli aggiornamenti.
MANIFESTO
Sosteniamo il valore sociale, etico e politico delle pratiche partecipative ai processi decisionali che indirizzano lo sviluppo della scienza e della tecnologia. Siamo convinti che il rapporto tra scienza e società sia fertile solo con l’inclusione di tutti i saperi, siano essi esperti o profani. Per questo riteniamo necessaria la libera circolazione delle conoscenze e la loro riappropriazione da parte di ogni possibile fruitore.
Intendiamo favorire la creazione di un’alleanza, basata sul reciproco riconoscimento, fra scienziati e cittadini, per impedire che le scelte rilevanti sullo sviluppo della scienza e della tecnologia siano lasciate alla sola ragione economica o all’autoreferenzialità della classe politica e accademica. Perché ciò sia possibile, riteniamo necessaria la creazione di iniziative e luoghi dedicati a facilitare il dialogo tra scienziati e cittadini, sostenuti da investimenti pubblici: non si può affidare al solo privato un ruolo fondamentale di garanzia democratica.
Osteggiamo il ricorso sistematico a forme decisionali elitarie o monolitiche che soffocano la partecipazione dei cittadini; la privatizzazione del sapere, che ostacola la produzione di nuove conoscenze e il loro libero accesso; ogni forma di precarietà, che mortifica le professionalità e limita il confronto fra le diverse anime della società che producono, finanziano e comunicano la ricerca scientifica.
Chiediamo dunque che sia riconosciuto e valorizzato il ruolo di quelle nuove figure professionali “anfibie”, provenienti dal mondo della comunicazione e della ricerca, che attraverso il loro operato quotidiano, favorendo l’apertura di nuovi canali di dialogo fra scienza e società, sono chiamate a porre le basi di una cittadinanza scientifica su cui possa sorgere una società della conoscenza che noi vogliamo equa, aperta e democratica.
Hanno aderito ad oggi
Angelo Adamo, Luigi Amodio, Alice Andreoli, Marta Annunziata, Silvana Barbacci, Luca Tancredi Barone, Andrea Bernagozzi, Michela Bertolani, Claudia Bianchi, Giulia Bianconi, Denis Bilotta, Nunzia Bonifati, Massimiliano Borgogna, Luca Borsato, Vojko Bratina, Giancarlo Brunelli, Annalisa Bugini, Andrea Capocci, Mauro Capocci, Luca Caridà, Laura Casiraghi, Yurij Castelfranchi, Paola Catapano, Chiara Ceci, Luciano Celi, Danilo Cinti, Chiara Cipollina, Daniela Cipolloni, Stefania Coluccia, Tullia Costa, Adalberto Costessi, Sabrina Dardano, Cristina D’Addato, Marika De Acetis, Francesco Paolo de Ceglia, Giulia de Martini, Valeria delle Cave, Riccarda d’Onofrio, Alessandro Delfanti, Flora Di Martino, Martha Fabbri, Michele Fabbri, Enrica Favaro, Emiliano Feresin, Elisa Frisaldi, Maria Teresa Gallo, Licia Gambarelli, Daniele Gouthier, Pietro Greco, Elena Guerra, Francesca Iannelli, Elena Joli, Sebastania Lai, Simona Lambertini, Leonardo Lauciello, Lisa Lazzarato, Francesco Lescai, Davide Ludovisi, Simone Maccaferri, Francesca Magni, Andrea Mameli, Manuela Mantelli, Roberto Manzocco, Federica Manzoli, Valeria Mapelli, Raffaella Marconi, Angelo Mastroianni, Beatrice Mautino, Matteo Merzagora, Tiziana Moriconi, Valentina Murelli, Vincenzo Napolano, Nicola Nosengo, Demis Paolucci, Gianfilippo Parenti, Maurizio Pellegrino, Ilenia Picardi, Massimo Pietroni, Rosaria Piga, Nico Pitrelli, Angelo Poma, Matteo Pompili, Ignazio Porceddu, Gianluca Presta, Luca Pretti, Donato Ramani, Simona Regina, Francesca Riccioni, Walter Riva, Doriana Rodino, Francesca Rosati, Andrea Salemme, Stefano Sandrelli, Mauro Scanu, Tommaso Scarpa, Luca Sciortino, Luca Simeone, Angela Simone, Marina Semiglia, Fabrizio Soddu, Davide Staffetta, Giancarlo Sturloni, Antonella Testa, Elisabetta Tola, Andrea Vico, Sabina Viezzoli, Erica Villa, Laura Viviani, Alessandro Zampieri, Silvano Zipoli Caiani
sabato 19 maggio 2007
Art Biotech

Nei giorni scorsi è uscito Art Biotech, a cura di Jens Hauser, giovanissimo critico d'arte e curatore di mostre molto attento (e affascinato, come si evince dopo poche parole scambiate con lui) a questo tipo di filone artistico. Il libro tratta di conigli verdi, di introspezioni molecolari e di tutto ciò che l'arte biotech ci ha proposto, per riflettere e per estendere i nostri pensieri, in questi anni (anche alcune cose a dir poco discutibili, ma stiamo parlando di arte, potrebbe essere inevitabile?). Con una profonda distinzione di fondo: tra ciò che è arte biotech e ciò che si finge ma non lo è. Lo è se è sperimentale, concreta, vissuta, modificatoria; non lo è se simulata, mediata, descritta. E' interessante questo dialogo, che riporta alla luce temi molto cari a tanti filoni di questo periodo, che delineano un quadro culturale interessante, dove ciò che è innovativo è necessariamente partecipativo. Rivoluzionario quanto la scoperta dell'acqua calda! ma serve, serve, serve...
L'introduzione è di Pier Luigi Capucci e di Franco Torriani
Riporto qui i titoli, che danno un'idea molto chiara degli argomenti trattati:
Jens Hauser- La biotecnologia nell'arte – Incubo dei tassonomi
Vilhelm Flusser - Cani Blu
Jens Hauser - Geni, ingegneria, disagi
Oron Catts, Jonah Zurr, Guy Ben-Ary - Che cosa/Chi sono gli esseri semi-viventi creati da Tissue Culture & Art
Eduardo Kac - Trasformazioni del vivente – mutazione dell’arte
George Gessert - Note sull’arte della selezione vegetale
Marion Laval-Jeantet di Art Orienté objet - -Le colture di pelle degli artisti
Joe Davies - L’origine del mondo
Marta de Menezes - Il laboratorio come atelier dell’artista
Chrissy Conant - Il Caviale di Chrissy®
Brandon Ballengee - Recupero di una specie attraverso un’evoluzione genetica non lineare
Adam Zaretsky, Julia Reodica -Workhorse Zoo
Polona Tratnik - 37° C – Dall’interno di un essere umano alla sottile linea della vita appesa a un filo
Jun Takita - Bioluminescenze
Yves Michaud - Arti e biotecnologie
Richard Hoppe-Sailer - Organismi/Arte – Le radici storiche dell’arte biotecnologica
giovedì 10 maggio 2007
scusi, dov'è Frittole?
Ma le cartine oltre ad affascinare le persone, pare abbiano anche una funzione: così sul web spopolano le applicazioni più incredibili, spesso collegate al colosso google map. Su Flikr puoi indicare il punto preciso sulla mappa dove hai scattato una foto (ma... preciso preciso!!!!), con pochi click puoi, oltre a calcolare il percorso, visualizzare palazzi, strade come appaiono dall'alto (sistema mooolto utile, soprattutto per persone come me che quando camminano e dovrebbero "contare" le vie non lo fanno, e senza punti di riferimento, sono perse). Purtroppo non riesco più a trovarla, ma ero incappata qualche giorno fa in un sistema di navigazione su ripresa dall'alto, in un sistema gigantesco in touchscreen. Praticamente, ingrandisci qui e la, e alla fine ti ritrovi dentro la via in cui sei... un pò impressiona, per quanto sembri banale, forse è meglio provare.
Al di là di queste manie osservative mie, ho trovato in rete diversi link curiosi, per trovare i pub in una determinata zona che praticano l'after hour (Happy Hour: mappyhour.nerl.net), per leggere i titoli delle notizie delle riviste locali facendo un clic su un punto di interesse sulla mappa (Newsmap: muti.co.za/static/newsmap.html) e così via (non voglio togliere il gusto alla ricerca che può essere davvero infinita...).
Questo rivoluziona un pò il mio modo di vedere le mappe, invece di farmi sovvenire concetti di continuità nel tempo, di storia, mi fa venire in mente la rapidità del mondo in cui viviamo, legato a piccoli fatti e piccole necessità di informazione specifica e ...mappata. La tecnica è vecchia, è un pò quella dei nostri antichissimi (ormai) Tuttocittà, ma le potenzialità sono così tante, che la differenza è molto più che consistente!