Anche qui dobbiamo passare la trafila per l'influenza H1N1 (scopriamo, tra le altre cose, che l'Italia e' considerata paese a rischio).
Arrivati in citta', l'impatto e' notevole: grattacieli, palazzi moderni, edifici coloniali, molto verde e, soprattutto, ordine e pulizia. Molta pulizia: quasi un'ossessione, come si capisce dalle centinaia di pubblicitá che raccomandano l'igiene delle mani. Sono ovunque, sotto forma di cartelloni pubblicita'-progresso in metropolitana, di istruzioni per lavarsi le mani nei bagni, come sfondo a poster che pubblicizzano ogni sorta di prodotto tascabile per l'igiene.
Tra i must-see, sicuramente la zona del porto, di sera, con i suoi localini e birrifici, e un giro lungo Orchard Road, tra i centri commerciali, da vedere anche solo per le strutture, la Singapore Flyer (la ruota panoramica), il quartiere cinese. In tre giorni si riesce a vedere molto, noi ci abbiamo fatto stare tutti i quartieri etnici, Orchard Road, il porto tutte le sere, Singapore Flyers, tre musei, lo zoo e la fiera dell'elettronica. E' sicuramente una buona idea munirsi di abbonamento turistico ai mezzi di trasporto, perche' la citta' e' tutt'altro che piccola.
Per quanto riguarda i centri commerciali, siamo finiti ad un certo punto in uno dove si disputava una finale di una qualche gara di videogames.
L'esperienza piu' interessante resta la fiera dell'elettronica, dove su tre piani di un centro convegni, dentro un centro commerciale, si sono accalcati per tre giorni migliaia di persone. Daltronde, come poteva essere la fiera dell'elettronica in un paese di quasi 5 milioni di tecnomaniaci?
Confesso che sono stata messa a dura prova: la calca, le migliaia di cose da vedere, i battitori d'asta (si', c'erano pure questi), i passaggi angusti tra gli stand, dove convivevano tutte le grandi marche e piccoli rivenditori di cloni cinesi...
La gente spuntava ovunque con scatolini, scatoloni e scatolette, talvolta coraggiosamente in fila per qualche decina di metri per guadagnare un'offerta: e' qualcosa che rende l'idea solo se la vedi dal vivo.
Attenzione: la distribuzione dei convenuti era piuttosto equa tra uomini e donne, che forse, tra tutto cio' che ho visto e' in assoluto la cosa piu' insolita (mai stati ad una fiera dell'elettronica in Italia, per es. Forli'? se si', quante ragazze avete visto? ne avete viste? Ecco, appunto...)
Anche lo zoo vale il giro, perche' si possono osservare molti animali in ambienti naturali ricostituiti (con spazi non cosi' ampi come descrivono ma comunque non ci sono praticamente gabbie, se non in rari casi particolari, per es. i serpenti).
Lasciamo Singapore e la Malesia per un lungo volo per l'Italia, dove subiremo un ulteriore shock culturale non appena arrivati a Fiumicino in aeroporto. Dalla precisione singaporiana all'arrabattamento italiano, dove a parte lo spirito d'iniziativa individuale, su cui si basa tutto, abbiamo visto solo gran confusione. Come funzioni nonostante cio', e' un mistero.
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